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Malinconia LIVE
03:32
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Malinconia
Io non sono niente in confronto a loro
La torma della gente amante del lavoro
Dei centri commerciali, delle feste nazionali
Della Tv la sera come fosse una galera
Se guardo questo mondo con occhi puri
Vedo gli animi nudi e duri
L’ambizione più alta è comprare
Svendersi da soli e consumare
Senza più un ideale, un astratto concetto
Un’etica, un pensiero, una morale
Solo il pragmatismo algido e vuoto
In cui la famiglia non è che un gioco
E la malinconia m’invade e squarcia il mio petto
Quando cammino per le strade o mi sdraio sul letto
Nel silenzio dell’ufficio, nel chiasso dei locali
Nel valore delle armi e delle feste militari
Se non fossi libero non potrei urlare
E non avrei la forza di dimostrare
Che siamo uguali nel cuore e nell’aspetto
Nel viso, nel corpo e in ogni difetto
Siamo borghesucci stanchi e annoiati
Indici e numeri nelle basi di dati
Fieri di acquistare un prodotto nuovo
Inconsci di avere un cuore vuoto
E tutti questi numeri classificatori
Etichettano le stelle, i pensieri e i dolori
E tu non sei nessuno fin tanto che esisti
Solo se ti opponi, combatti e resisti
Eppure io sento di avere ragione
quando mi spezzo la gola dal dolore
di urlare che è tutto da rifare
radere al suolo e ricostruire
ogni individuo nella sua intimità
nella sua relazione con la comunità
nei suoi sentimenti, nel suo cuore
e così faremo la rivoluzione
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2. |
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Appunti di filosofia
Cosa farai? senza un diploma dove vai
l'istruzione sarà il tuo unico padrone
Se sei un giovane maturo, ti piace lavorare
Guadagnare più denaro per poterlo sputtanare
Vivere ogni giorno aspettando domani
Scordandosi sempre che oggi sarà ieri
Inseguire come un cane il porco agosto balneare
Le feste, gli sconosciuti ed i regali di natale
Senza pensare poi alla religione
la fede in Dio, ma mi prendete per coglione?
Sulla Chiesa penso, non ci sia da dire altro
che Maria è l'unica donna sverginata nel parto
e poi che bella la televisione
starei lì a guardarla per ore
ed ora che è tardi: è ora di dormire
di cullare le tristezze e la paura dell'avvenire
Amore, lo sai che poi la voglia passa
e sposarsi è una cosa così bassa
e noiosa, quindi cara facciamolo e basta
Ma perché non sei più così entusiasta?
e se c'è una cosa che mi da soddisfazione
sarà il bere, la droga o il rumore
io non bevo perché soffro e sto male
bevo perché è bello potersi avvelenare
e tutto quel che ho non è che rumore
Che mi riempie di paure in ogni situazione
Non voglio perdere anche i miei sogni
Perciò sto buttando così i miei giorni
e allora no! io non ci sto!
che sia l'ultima cosa che farò!
vi mostrerò che le mie scelte saranno distruttive
per voi stolte ed inconsce anime sepolte
Sarò responsabile di ogni deviazione
Di ogni sbaglio e di ogni errore
Subirò le colpe del mio agire
Là sarò pianto e stridore di denti
ma sarà sempre meglio che vivere da perdenti!
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La fine del mondo LIVE
02:39
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La fine del mondo
Ma non ti rendi conto
Che sei obbligato a lavorare
A dover spendere
A voler comprare
E allora dimmi se questa qua
Si può chiamare libertà
Ci posseggono tesoro
Hanno comprato il nostro amore
Gli hanno abbassato il prezzo
Gli hanno cambiato nome
Pensa che il sesso è un divertimento
Come uno show, un intrattenimento
Tanto per spendere dell’altro tempo
E passare la serata, sia d’estate che d’inverno
Se anche l’amore è motivo di profitto
Preferisco appendermi al soffitto
La libertà e la tolleranza
Le hanno concesse le multinazionali
Per creare una nevrosi
Tra le classi sociali
Un’ unica massa di borghesi depravati
Volgari, rozzi, ignoranti e drogati
Era il mito del progresso
Della gloria, del successo
Con cui il potere dei consumi
Come schiavi ci ha oppresso
E tutto ciò che ci rimane
E continuare a consumare
Questa amore, questa vita
Questi soldi, questo cibo
Questa ansia infinita
È la nostra preistoria senza valori
Senza una morale, senza padroni
Servi di una sconfinata libertà
Che ci dona tutto ciò che non ha
E noi inermi e distaccati aspettiamo
Di morire per togliere il disturbo
Perché in fondo la vita è questo
L’intrattenimento tra la nascita è il decesso
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Cosa mi serve LIVE
02:10
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Cosa mi serve
E sia!
Non ho un nome per questa malinconia
Che mi prende mi assale e mi porta via con se
Come se, avessi sbagliato posto
E mi trovassi in un luogo che non conosco
A quindici anni mi piaceva lavorare
E pensavo anche che fosse normale
Avere un sogno da dover realizzare
E sperare fosse vero Babbo Natale
Ma menomale che poi c’è l’Università
Che ti insegna a fare baldoria in città
E la vita diventa molto più bella
Quando ti accorgi che non è più quella
La felicità , pare sia in un bicchierino
Tra un filtro ed un bel purino
Chi la trova per primo mi faccia un fischio
Non sono un servo, ma dirò: “Obbedisco!”
Ho studiato cinque anni l’economia
E vi posso dire che è una porcheria
Scusate il giudizio un po’ volgare
Ma a me piace parlare male
Delle cose che muovono le nostre giornate
Il lavoro, lo studio o le fidanzate
Che poi più vai avanti più ti rendi conto
Che non era un amore così profondo
E non resta altro che la noia
La malinconia che ti dicevo prima
Sapere che sei giovane e forte
Mentre a me sembra di aspettare la morte
E non avere nulla da rimpiangere
Forse meno voglia di restare al margine
A che cosa serve tutta questa paura?
A che cosa serve ? Ma che cosa serve
Per avere un futuro tranquillo e sereno
Come se la tristezza potesse venir meno
E se davvero il dolore è eterno
Come mai l’amore è così bello?
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5. |
L'anarchico LIVE
04:17
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L’anarchico
Vedi, Franco, siamo ancora qua
A marciare per un po’ di libertà.
La stanchezza di avere un ideale
Ci regala voglia di manifestare.
Ti ricordi i volti dei poliziotti?
E i fumogeni lanciati sopra i loro occhi?
E le grida dei borghesi che correvano
Di qua e di là, ma dove andremo?
Dove andremo? Chi lo sa
E io giornali raccontano stronzate
Come sempre ci prendono a mazzate.
E ci rinchiuderanno per l’eternità
Ma cosa vogliono questi figli di papà?
Li vedi adesso tutti questi ragazzini?
Ad urlare e a picchiarsi contro i celerini?
Non sono più come noi quarant’anni fa
Ma ormai il paese è questo qua.
Vedi, Franco, ormai noi siamo stanchi
Di morire uno dopo l’altro nelle carceri.
E il nostro ordine senza troppe regole
È ammuffito sui tetti e fra le tegole.
E voi, ribelli da salotto e da divano
A voi, che tanto piace urlare piano
Democratici estremisti, rivoluzionari in erba
È grazie a voi se si annega in un mare di merda
È grazie a voi se ci uccidono nelle prigioni
Ci pestano e ci defenestrano come tanti aquiloni
Tiranni e schiavi insieme, sembra una pazzia
E invece no, si chiama Democrazia.
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6. |
La guerra LIVE
03:01
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La guerra
Io vedo che la gente si
Crede sapiente
E pensa sia giusto
Adeguarsi al solito niente
Morti che traballano tra un
Divano e un discount
Rassegnati e annoiati
M’ insegnano a vivere
Chi si accontenta gode
Se godi sei felice
La libertà è un inganno
E la lotta un triste affanno
Tu lascia gli studi e vai a lavorare
Che se farai soldi avrai
quello che ti pare
E allora dimmi perché
stai continuando a respirare
ad alzarti ogni giorno sempre
all’alba senza un motivo
senza ambizioni, senza speranze
senza un passione che
sconvolga la mente
ma solamente con la paura
di sognare
Avresti voluto realizzare
I sogni nel cassetto
ma chissà dove hai messo
la chiave del lucchetto
tra amore liceale
o le dispense universitarie
o tra i guanciali di poltrone svedesi
E intanto mi racconti
Le tue idiozie
Che il mondo ti opprime
E non c’è via di scampo
Ma ecco, io mi chiedo
Se è vero o se ti sei arreso
Alle ingiustizie della vita
Tra un telefilm e una partita
E ora vedi perché
Io sto continuando a lottare
È l’unica vita che ho
È la mia guerra, non mi arrenderò
È La voglia di cambiare
Il desiderio di capire
E così alla fine
Sarà bello morire
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La Malavoglia Pisa, Italy
LA MALAVOGLIA
Songs written in the light of the streets while the shadow grows behind
EST. 2013
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